Di Lucilla Continenza
Potere, Politica, Passione. Anche quest’anno il teatro Elfo Puccini di Milano presenta Nuove storie 2019, la rassegna teatrale dedicata a tematiche sociali e curata dal regista Francesco Frongia. Il tema scelto per quest’edizione è la politica, tema molto attuale; o meglio cosa rappresenta la politica per il teatro e se il teatro può definirsi politico. La rassegna è già partita il 20 maggio e terminerà il 28 giugno. Saranno in scena sei spettacoli di sei diverse compagnie teatrali.
“Potere Politica e Passione” vuole dimostrare come il teatro sia sinonimo di politico, anche nel senso letterale del termine, ovvero di “cittadino”.
Come afferma Frongia: “Nuove storie 2019 parte da una domanda per me oggi necessaria: come si racconta a teatro la politica, come si scrive e si mette in scena la nostra difficile e complessa epoca? Il teatro tra tutte le arti è la più politica, possiamo dire che fare teatro oggi è compiere un’azione politica e, in certi casi, addirittura rivoluzionaria. Nuove storie vuole capire insieme alle giovani compagnie come si affrontano temi scomodi e proporli al pubblico per cercare quel confronto che rende unica l’esperienza dello spettacolo dal vivo” .
Continua il regista: “L’obiettivo ambizioso è cercare di superare l’arte che impone solo la volontà dell’artista, che non cerca degli spettatori pre-individuati, che aspira alla trasmissione di esperienze e storie che vanno oltre il consumo di un significato prestabilito” Conclude Frongia: “Cerchiamo, con la proposta di questi spettacoli, di tracciare un percorso che ci dia nuove coordinate per affrontare il mondo in cui viviamo. La possibilità di scrivere storie di idee e di passioni, un teatro politico nuovo, che non insegue il giudizio critico ma che si rivolge direttamente agli spettatoti, soggetto attivo- passivo, sospeso dagli equilibri prescritti”.
Gli spettacoli
Gul- Uno sparo nel buio
Dal 20 al 24 maggio sarà in scena il primo spettacolo in calendario della rassegna: Gul – Uno sparo nel buio, della compagnia Cantieri teatrali Koreja diretto e interpretato da Gemma Carbone. La pièce è stata scritta da Gemma Carbone, Giancarlo De Cataldo, Giulia Maria Falzea, Riccardo Festa
La rappresentazione porta sul palco la vicenda dell’assassinio, avvenuto nel 1986, del primo ministro svedese, Olof Palme. Ancora oggi questo assassinio, che fu uno dei fatti più gravi della storia d’Europa, non è stato risolto e rimane un grande enigma storico. Si tratta di un monologo che riflette sulla vicende e sul contesto politico dell’epoca. Olef fu infatti colui che introdusse il “modello svedese” basato su un welfare state che è ancora oggi un esempio di politica “civile”. Nel monologo si parlerà anche di CIA, P2 e Licio Gelli, di servizi segreti svedesi, di quelli sudafricani, di terroristi curdi e di neonazisti. Forse ci sono verità che non si sapranno mai per tante ragioni contingenti
La nipote di Mubarak
La nipote di Mubarak sarà invece sul palco dell’Elfo dal 27 al 30 maggio e si avvale della regia di Vinicio Marchioni. Il testo è stato scritto da Valentina Diana ed è interpretato da Marco Vergani. Milena Mancini ha invece curato le scene, i costumi e la direzione artistica. E’ uno spettacolo che sarà rappresentato all’Elfo in prima nazionale.
Si tratta del monologo di un uomo comune, uno come tanti. Uno speaker radiofonico armato di passione e con pochi soldi in tasca, fa amicizia con il proprietario “fieramente” egiziano di un “kebabbaro” raccontando al pubblico la loro conversazione. Spiega il regista: “Un monologo al di là di quello che presumiamo di sapere. Al di là dei nostri confini ideologici, morali e religiosi. Forse mentre ridiamo di una persona inutile che ci racconta una storia, si può vedere meglio come stiamo facendo piangere il nostro mondo”.
Echoes
Dal 3 giugno al 7 giugno sarà la volta di Echoes, spettacolo diretto e interpretato da Stefano Patti, scritto da Lorenzo De Liberato e prodotto da 369° gradi srl. Sul palco con Patti reciterà anche Marco Quaglia.
La storia narra dell’intervista di un giornalista all’artefice di un genocidio. Su una città viene infatti sganciata una bomba che provoca una carneficina. Le vittime sono tantissime, circa un milione. L’autore di questo genocidio, Ecoh, viene intervistato dal giornalista che gli pone l’ovvia domanda: perché? Lo spettacolo affronta temi importanti come l’amore, il potere, l’economia e la religione. Il confronto tra i due protagonisti sarà una sorta di ring, dove non mancherà il massacro dialettico.
Sempre domenica
In Sempre domenica si parla di un tema molto scottante: il lavoro. Lo spettacolo della Compagnia Controcanto Collettivo, andrà in scena dal 10 al 14 giugno. La pièce è scritta e diretta da Clara Sancricca. Federico Cianciaruso, Fabio De Stefano, Riccardo Finocchio, Martina Giovanetti, Andrea Mammarella, Emanuele Pilonero sono i protagonisti della rappresentazione.
Sul palco sei attori e sei sedie, la scenografia si riduce a questo, come sintesi della realtà in cui stiamo “annaspando”. Una realtà spoglia e senza colore, o meglio senza speranza, soprattutto per i più giovani. Gli attori hanno infatti un’età media di 25 anni e raccontano il mondo del lavoro visto proprio dal punto di vista dei più giovani. Il problema non è però la disoccupazione, ma la rassegnazione a condizioni di lavoro che fino a qualche anno fa erano impensabili e a cui oggi ci si deve per forza adeguare. Come spiega la compagnia: “Sempre domenica denuncia, con ironia, un mondo nel quale bisogna essere forzatamente integrati, fedeli al binario unico, in cui sognare è sempre più difficile semplicemente perché non ci viene consentito”.
Phoebuskartell
Phoebuskartell ovvero “Obsolescenza programmata” è il leitmotiv di questa rappresentazione, che sarà all’Elfo dal 17 al 21 giugno. Lo spettacolo è portato in scena da Servomuto teatro, l’ideazione e la regia sono di Ettore Oldi. Recitano: Gabriele Genovese, Giancarlo Latina, Michele Mariniello, Marco Rizzo, Matteo Vignati, Alfonso de Vrese.
La rappresentazione è una riflessione, in forma teatrale, sulla nostra schiavitù alle nuove tecnologie ad “orologeria”, ovvero, che per ovvi motivi di guadagno, dopo un po’ si “autodistruggono”. Lo spettacolo si rifà ad una storia purtroppo vera. Anni fa venne infatti brevettata una lampadina di lunghissima durata, ma in un’ipotetica riunione segreta del gruppo Bildeberg la durata massima di vita di una lampadina viene fissata tra i 2500 e le 1000 ore. Lo spettacolo attraverso l’interpretazione dei cinque attori della compagnia, che interpretano sia i dirigenti che gli operai, mette in evidenza una dei tanti egoismi del sistema capitalista.
Il generale
L’ultimo appuntamento di Nuove storie è con Il generale interpretato e diretto da Ciro Masella, e scritto da Emanuele Aldrovandi. Lo spettacolo andrà in scena dal 24 al 28 giugno.
Protagonista della storia è un generale che darà degli ordini al suo tenente, per vincere una guerra, da “stratega matto”. Gli ordini impartiti dal generale sono infatti molto “bizzarri” e controcorrente, come ad esempio regalare carri armati al nemico, piazzare mine antiuomo a caso, e altre iniziative soggettive che rischiano di distruggere il suo esercito. L’intenzione ingenua del generale non è però quella di avvantaggiare il nemico, ma di passare alla storia come colui che ha contribuito a costruire una fratellanza mondiale, boicottando la guerra. Si tratta di un’idea nobile ma frutto dello smisurato egocentrismo del protagonista e che comunque senza un lavoro di diplomazia iniziale tra le controparti, difficilmente può funzionare.
Tutti gli spettacoli avranno inizio alle 19.30
Per informazioni e prenotazioni: https://www.elfo.org/
Telefono biglietteria: 0200660606- biglietteria@elfo.org