Di Caterina Mortillaro
Il 19 giugno è stata presentata la nuova stagione teatrale 2019 – 2020 di MTM – MANIFATTURE TEATRALI MILANESI che include il Teatro Litta, Sala Cavallerizza e Teatro Leonardo. Erano presenti; Filippo del Corno, Assessore Cultura del Comune di Milano, Gaia Calimani Presidente di MTM, e i curatori artistici di MTM Antonio Syxty, Gaetano Callegaro e Valeria Cavalli. A seguire i protagonisti della stagione.
MTM è un progetto artistico che nasce dall’incontro tra la Fondazione Palazzo Litta per le Arti Onlus e la Cooperativa Quelli di Grock di Milano, unendo così due poli produttivi molto importanti del sistema teatrale di Milano, entrambi operanti da 40 anni a livello locale e nazionale.
La filosofia di MTM
MTM è un progetto artistico e operativo aperto che vuole inaugurare a Milano un nuovo percorso e nuove modalità per produrre cultura e spettacolo dal vivo. Numerose sono quindi le iniziative a livello non solo artistico ma anche di formazione. Interessanti anche gli spettacoli e i progetti per le scuole. Attraverso i corsi e i concorsi, infine, si punta a dare un’opportunità alle nuove generazioni creative.
Un indizio sulla filosofia di MTM si può ravvisare nelle parole di Gaia Calimani, presidente della Fondazione Palazzo Litta per le Arti ONLUS: “Il futuro del teatro dovrà necessariamente diventare qualcosa che ha a che vedere con il tempo della vita degli spettatori e del pubblico, attraversando con creatività e impegno tutti gli aspetti relazionali che legano la nostra contemporaneità. (…) Sono convinta che il teatro può fare questo solo se accetta la sfida della condivisione e della relazione, e di conseguenza quella della comunità.”
Un concetto, questo di comunità, che ritorna e che si può interpretare nel senso più ampio: relazioni tra persone che lavorano insieme, legame emotivo e intellettuale col pubblico, costruzione di spazi di apprendimento e confronto, costrutto simbolico nel quale è possibile riconoscersi e costruire la propria identità.
In questo modo il teatro, pur mantenendo in alcuni casi il suo carattere di “play”, gioco, si fa veicolo di messaggi forti.
Una stagione all’insegna della partecipazione: I Visionari e HORS
Potremmo affermare, quindi, che la stagione di MTM è all’insegna della partecipazione, come dimostrano le varie rassegne.
I Visionari, ad esempio, propone degli spettacoli selezionati e scelti da un solido gruppo di spettatori attivi: I Visionari, per l’appunto. Il progetto, nato nel 2006, in Toscana, ha poi oltrepassato i confini italiani e sotto il nome di Be Spectative si sono creati gruppi di Visionari in 8 città europee, dimostrando come si può “fare comunità” anche in una prospettiva transnazionale. Con Manifatture Teatrali Milanesi i Visionari arrivano per la prima volta a Milano, grazie anche al sostegno di Fondazione Cariplo.
Con una semplice call pubblica, rivolta a chiunque avesse voglia di mettere in gioco il proprio spirito critico e la propria passione per il teatro, è stato creato creato un gruppo di Visionari per la selezione di tre spettacoli da inserire nella stagione 2019-2020 di Manifatture Teatrali Milanesi. A settembre aprirà la nuova call per aderire al progetto e diventare un Visionario. Nel caso vogliate farne parte, fatevi sotto e scrivete per ricevere informazioni a: MTMVisionari@gmail.com
Altra iniziativa partecipata, che coinvolge, questa volta i giovani del teatro indipendente, è HORS, acronimo per The House of The Rising Sun (ricorderete di certo la bellissima canzone dei The Animals, riproposta dai Beatles, The Doors e Jimi Hendrix tra gli altri). Quest’anno, a differenza dei precedenti, verranno messe in scena non opere compiute, ma corti teatrali uniti da un unico tema. Il tema di Hors 2019 sarà “Padri e figli” e i progetti selezionati saranno sei, senza più alcun limite anagrafico o restrizioni formali (potranno partecipare anche artisti che non compongono alcuna compagnia). Un’altra novità fortemente voluta per questa edizione sarà il Cantiere Hors (dal 23 al 28 settembre), uno spazio di sperimentazione e ricerca, gratuito e senza fini performativi, rivolto a 16 professionisti del settore teatrale, selezionati tramite bando dai curatori artistici.
La vie en rose! Un teatro contro i pregiudizi di genere
La Vie En Rose, è invece, un progetto che mostra l’attenzione della direzione artistica alle sfide della modernità anche per quanto concerne il delicato tema dei diritti civili, dei pregiudizi di genere e dell’inclusione. Protagoniste sono le Nina’s Drag Queens, un gruppo di attori e danzatori che hanno scelto di coniugare teatro e arti performative intorno alla figura multiforme, eclettica e irriverente della Drag Queen, in un percorso di ricerca fortemente legato alla rilettura e riscoperta dei classici teatrali. La drag queen è per sua natura un essere irrisolto: riunisce in un corpo solo maschile e femminile, non è mai quello che dice di essere, insegue all’infinito un’immagine irraggiungibile. In questo disequilibrio costante si rincorrono energia e fragilità, melodramma e commedia, ironia e sentimento, dando vita sulla scena a un linguaggio libero, immediato e coinvolgente.
Gli spettacoli proposti quest’anno sono DragPennyOpera e Vedi alla voce Alma.
DragPennyOpera si ispira a L’opera del Mendicante di John Gay. Si tratta di un cabaret agrodolce che si tinge di nero, tra comicità grottesca e ironia dissacrante e ingaggia il pubblico in un gioco pericoloso e seducente.
Vedi alla voce Alma, invece, è un monologo drag queen che prende spunti da La voce umana di Jean Cocteau e dalla sua trasposizione in opera lirica, musicata da Francis Poulenc, ma anche da uno strano fatto di cronaca che ha per protagonisti una musa e un pittore: Alma Mahler e Oskar Kokoschka.
Le voci delle donne: le ragazze raccontano
L’attenzione alle tematiche di genere è confermata anche dalla rassegna “Le ragazze raccontano”. No, non si tratta della solita rassegna “al femminile”, non saranno messe in scena solo opere di donne, pensate per le donne. Non sarà dunque una di quelle operazioni politically correct che alla fine ghettizzano le donne. Si tratta infatti di un’iniziativa che vede coinvolte tante artiste che ci faranno fare un viaggio attraverso i grandi romanzi del ‘900: Walden – Into The Wild di Henry David Thoreau; La mia storia con Mozart di Eric-Emmanuel Schmitt; La piazza del diamante di Mercé Rodoreda; Una solitudine troppo rumorosa di Bohumil Hrabal; Il buio oltre la siepe di Harper Lee; e, infine, Furore di J. Steinbeck. Autori molto diversi, di provenienze molto diverse, recitati da voci diverse, in una polifonia che promette di essere molto interessante.
La stagione della Compagnia Corrado D’Elia
La Compagnia Corrado D’Elia è entrata a far parte della “comunità” di MTM nel 2016, dando un indirizzo peculiare agli spettacoli proposti. Anche quest’anno si è scelto di raccontare storie che facciano emozionare e sognare oltre che riflettere su noi stessi e sul mondo.
Ecco allora che verrà messo in scena dal 15-27 ottobre 2019 niente meno che le Notti bianche di Fedor Dostoevskij, per poi passare a personaggio come Ulisse, eroe di ogni tempo, che ben rappresenta il viaggio di ogni uomo. Lo spettacolo, intitolato Ulisse. Il ritorno (30 gennaio-9 febbraio) si basa su testo, progetto e regia di Corrado d’Elia e, partendo dall’immortale Omero, propone un viaggio poetico nell’uomo e nell’oggi, una riflessione necessaria sul contemporaneo, sul nostro tempo, sulle nostre utopie e sugli ideali su cui una generazione ha costruito la propria vita e il proprio modo di essere. Altro gigante in scena è Moby Dick (3-15 marzo) una trasposizione di Corrado D’Elia, liberamente ispirata a Moby Dick di Hermann Melville. Infine dal 7 al 17 maggio MTM propone Pinocchio, tratto dal capolavoro di Carlo Collodi.
Ma il cartellone non si esaurisce qui. Per avere il quadro completo delle proposte, potete visitare il sito di MTM https://www.mtmteatro.it/