Di Lucilla Continenza
Al MACRO (Museo d’arte contemporanea di Roma) la Collettiva Geologika presenta Paradiso 20/19. Il titolo completo del projet room è Prove per un’utopia necessaria-azione d’arte architettura e danza per politiche naturali in terra. Paradiso 20/19 sarà al Macro dal 9 al 14 luglio.
Paradiso 20/19
Parliamo di un cantiere di arti, aperte e miste, per la realizzazione d’installazioni in terra cruda a misura di un’umanità finalmente liberata. Grazie a un lavoro collettivo la creatività viene qui espressa a misura d’uomo. Anche il pubblico sarà reso partecipe di tutte le fasi della lavorazione di Paradiso. Ma cosa fondamentale è che tutta l’opera verrà accompagnata dalla danza, quale parte costante e naturale della vita dell’uomo e dei sei giorni di lavoro del collettivo. La terra sarà quindi plasmata con la danza, anche come atto simbolico, dove, tra gli altri, maschile e femminile vengono amalgamati, mescolandosi.
Spiegano i componenti del collettivo: “Il Paradiso è necessario adesso; prima che crollino tutti i ponti di cemento del “progresso”. Il Paradiso viene prima; viene dall’umanità selvatica, sperimentale che si sporca le mani con la terra”.
Dopo il cantiere collettivo quotidiano, Paradiso 20/19 ogni giorno (alle 19) presenterà EveVersion, azione di danza in solo&mela di Aurelia Delfino, a cui farà seguito la condivisione con i partecipanti della mela, simbolo del peccato di Eva, o un altro frutto. Gradite saranno le mele donate dai visitatori.
Domenica 14 alle 17.30 avrà luogo l’evento conclusivo di Paradiso, ovvero Rèvevolution. Si tratta di una danza collettiva sulla terra impastata e preparata per l’evento. Aurelia Delfino guiderà la danza a cui parteciperanno attori e danzatori e i ragazzi di Metropoliz, città meticcia.
Importante evento sarà poi la partecipazione del famoso fotografo e artista Gerald Bruneau.
Ricordiamo che la Collettiva Geologika agisce sul territorio da 30 anni costruendo con le tecniche della terra cruda. Geologika mette al centro la terra come contatto e relazione necessaria che l’uomo deve mantenere per trovare un equilibrio con lo spazio e con se stesso.
Come afferma il gruppo di artisti, architetti e designer: ”Siamo un Collettivo di artisti e cultori del vivere naturale, che utilizzano la Prima Materia, la Prima Divinità conosciuta: la Terra Cruda. Lavoriamo con un approccio olistico in cui la Terra è la base comune per mettere in gioco i nostri pensieri su Architettura, Arte e Design: il senso di abitare e il prendersi cura di Madre Terra.
La Terra Cruda è il materiale per eccellenza con elevate prestazioni ecologiche, tecnologiche e culturali. La sua riciclabilità, atossicità, elementarità, raffinatezza e plasmabilità, permettono di modellare a mani nude lo spazio. Il risultato è quello di aumentare la percezione di Unità che collega l’essere umano agli altri esseri umani, alla natura e ai luoghi abitati. Ogni realizzazione e opera verrà esclusivamente eseguita con la Terra del luogo e con l’utilizzo di materiali locali quali erbe officinali, paglia, sabbie e cera d’api per creare texture uniche e personalizzabili”.
In questo contesto la danza diventa rito primordiale e necessario, e ritrova la sua originaria potenza che ha dato vita e anima all’uomo.