Di Lucilla Continenza.
Le bellezze poco conosciute della Campania. Ho scoperto Ischia e le Torri di Forio e ho visitato il Torrione Maltese, durante un breve viaggio in Campania. Curiosa di visitare una zona d’Italia per me sconosciuta ero partita un po’ prevenuta: “Ischia case abusive ammassate e cumulo di macerie; Napoli sporca e pericolosa”. Chissà?! Verifichiamo.
Vivendo a Milano, dove l’hinterland di immondizia ne ha tanta per le strade e quindi non brilla certo per pulizia, ripensavo sorridendo al film Benvenuti al Sud, di Alessandro Siani. Senza indossare il giubbotto antiproiettile (è ironico) ho trascorso prima un giorno a Napoli. Come non visitare la nostra capitale borbonica! Napoli mi è apparsa maestosa e gioiosa: una nuova metropolitana da fare invidia, il porto pulito e ben organizzato e mi sono diretta, traghettando emozionata, ad Ischia.
In un’ora e mezza di viaggio circa, sono sbarcata su quest’isola di una bellezza mozzafiato, ospite di “ischitani”. Non sono riuscita a visitare tutta Ischia purtroppo, il tempo era poco. L’isola di origine vulcanica si estende infatti su una superficie di 46 chilometri quadrati. Insomma non proprio un’ “isoletta”.
La costa è lunga circa 36 Km ed è caratterizzata da falesie (coste rocciose) e piccole spiagge sabbiose. Il territorio ha ovviamente condizionato gli insediamenti degli ischitani. Sul lato nord/occidentale, sono situati sulle coste basse i comuni di: Casamicciola Terme, Forio d’Ischia (il comune dei miei amici ischitani), Ischia, Lacco Ameno. Dove le coste sono alte e ripide, troviamo invece i comuni di Barano d’Ischia, Serrara Fontana, all’interno dell’isola.
Le Torri di Ischia e di Forio e il Museo del Torrione Maltese
La mia attenzione vuole ricadere sulla storia delle Torri di Forio e sul Museo del Torrione, il più importante dell’isola, di cui gli ischitani vanno molto fieri e conosciuto come: Torrione Maltese.
Si tratta ora di un museo civico all’interno di un monumento sotto il patrocinio della Soprintendenza di Napoli. Ho visitato il museo all’interno del Torrione, con tanto di lunga spiegazione gratuita del direttore. Il Torrione è gestito da volontari dell’Associazione Culturale Radici, per passione e amore per la loro terra, dove si trova appunto un museo dedicato alle opere dell’artista Giovanni Maltese, che visse durante gli anni del verismo e a cui le sue opere si ispirano.
Prima di parlare del museo civico del Torrione di Maltese che sull’isola e soprattutto a Forio è un’istituzione, cerchiamo di capire la funzione delle torri. A Forio ce ne sono diverse e il Torrione di Maltese è il più importante delle Torri saracene di Forio. Per chi visita Ischia questo monumento è una tappa che non può essere tralasciata se si vuole conoscere meglio l’identità di quest’isola campana e che se un tempo era isola di pescatori e contadini, oggi vive di un turismo che dovrebbe essere maggiormente sostenuto e sviluppato. Così lamentano i diversi ischitani con cui ho parlato.
Le torri di Ischia, 13 in totale, avevano una precisa funzione strategica difensiva di avvistamento dei pirati saraceni. Quello eretto davanti alla costa, il Torrione appunto, era comunicante con le altre torri luogo invece di rifugio. Il pericolo erano le invasioni ottomane, che per secoli hanno caratterizzato tutte le coste del Mediterraneo con razzie, saccheggi, violenze. Il “comun denominatore” era il conflitto religioso tra cristiani e musulmani e soprattutto nel corso del XVI secolo, data di costruzione delle torri.
Le torri variano per geometria, il Torrione di Forio è a base cilindrica costruito durante il periodo angioino. Altre hanno invece forma rettangolare e sono più basse e con muri più spessi per l’evoluzione delle tecniche di costruzione e dell’artiglieria durante il periodo della dominazione aragonese.
Con la fine del periodo delle incursioni saracene le torri vennero trasformate in dimora privata, tra cui proprio il Torrione che andò in enfiteusi (diritto reale) a Giovanni Maltese.
Il Torrione Maltese e il Museo Civico
Il Torrione è uno dei più importanti musei dell’isola d’Ischia. Il museo si compone di due sale. In quella inferiore l’associazione organizza mostre ed eventi di artisti più o meno conosciuti, con vernissage e l’ingresso è gratuito. Nella sala superiore si trova la Mostra permanente di Giovanni Maltese.
Maltese è stato un artista dal carattere forte e deciso e molto legato alla sua terra, dove scolpiva in gesso immagini veriste e dedicate soprattutto al popolo. Scriveva poesia e dipingeva ritratti che prendevano di mira e criticavano le classi dirigenti della zona di fine ‘800.
Giovanni Maltese: biografia
La biografia dell’artista è molto affascinante. Maltese (1852-1913) nacque a Forio da una famiglia di contadini. Già da giovane sentì e praticò la vocazione artistica. A 16 anni lavorava infatti bene il legno e costruiva sculture. Grazie a una borsa di studio che il sindaco del comune gli donò, riuscì a diplomarsi all’Accademia delle Belle Arti di Napoli. Viaggiò come artista stipendiato (erano altri tempi) a Roma e in Francia dove contribuì alla decorazione del celebre castello di Chenonceau. Si trasferì poi a Parigi dove lavorò come artista di strada, vendendo disegni fatti a carboncino. Eseguì pure busti in gesso esposti oggi al Louvre.
Il terremoto che colpì Ischia nel 1833 traumatizzò molto Maltese che perse quasi tutta la sua famiglia. Fu un trauma talmente forte da convincere l’artista a tornare definitivamente a Forio dove condusse una vita ritirata sempre lavorando alle sue opere e alla sua scuola e dove sposò la pittrice inglese Fanny Jane Fayrer
Gli anni a Ischia furono conflittuali. Maltese produsse qui le sue opere più importanti ispirate al verismo di Verga, ma i finanziamenti per la scuola d’arte che dirigeva diminuirono. Maltese scrisse anonimamente un libello (volantino diffamatorio anonimo) contro l’amministrazione dell’isola, che divenne talmente popolare da essere addirittura recitato dal popolo.
Solo dopo la sua morte si scoprì che fu lui l’autore del libello tanto odiato dall’aristocrazia e dall’alta borghesia ischitana.
La visita al museo dedicato a Giovanni Maltese costa 2 euro
Per informazioni e orari sul museo: http://www.iltorrioneforio.it
Ciao Lucilla. Grazie per l’ottimo articolo che ho subito condiviso,Posso inviarti mail inerenti le nostre attività? PS ho provato a rispondere dalla posta del torrione ma la rimanda indietro
Ciao da Luigi e saluti da Giuseppe
Certo. Manda pure al mio indirizzo mail: lucilla.continenza72@gmail.com
Un abbraccio