Di Judith Maffeis Sala.
Festival della Mente è il primo festival europeo dedicato alla creatività e alla nascita delle idee, promosso dalla Fondazione Carispezia e dal Comune di Sarzana (provincia di La Spezia) con la direzione di Benedetta Marietti. Evento multidisciplinare, abbraccia ambiti umanistici, scientifici, d’attualità, spettacoli dal vivo con teatro e musica. Ma non si limita ai tre giorni, anzi porta avanti un progetto culturale che dura tutto l’anno.
Il Festival: uno sguardo approfondito sulla creatività
Nato nel 2004 dall’idea di Giulia Cogoli e di Raffaele Cardone, che l’hanno diretto sino al 2007 per poi affidare il timone a Benedetta Marietti, il Festival giunge quest’anno alla XVI edizione, con uno straordinario programma di 66 eventi, distribuiti da venerdì 30 agosto, sino a domenica 1 settembre alle ore 15. Sono molte le location degli eventi sparse per il centro storico di Sarzana, tra cui Piazza Matteotti, la Fortezza Firmafede, l’Istituto Parentucelli-Arzelà, il Cinema Moderno, il Teatro degli Impavidi, il Teatro dell’Orsa.
Parliamo di incontri, spettacoli, approfondimenti culturali con grandi scienziati, letterati e artisti, oltre al ricco programma riservato ai bambini e ai ragazzi.
Giorni e orari di questi 66 eventi a volte sono contemporanei ed il tema è talmente interessante che non si vorrebbe trascurarne nessuno.
Nel Festival della Mente i cambiamenti sociali, le trasformazioni tecnologiche, le incognite, il fermento creativo, le speranze della gente, sono alcune argomentazioni dei relatori che si rivolgono a un pubblico intergenerazionale. Il linguaggio scelto è chiaro e comprensibile, volto a trasmettere la convinzione che tutti noi possiamo e dobbiamo diventare “inventori del futuro”.
Cristina Ponzanelli, Sindaco di Sarzana, afferma: “Con il Festival della Mente, Sarzana ha ricominciato a costruire la propria identità, non più e non solo rinchiusa nella malinconia di un glorioso passato, ma capace di guardare al domani con coraggio e ambizione“.
Claudia Ceroni, Presidente di Fondazione Carispezia così interviene: “La pluralità delle voci dei tanti relatori, esperti in discipline diverse, rappresenta un vero “nutrimento” non solo per la mente, ma anche per l’anima e fa scaturire ogni anno nuove idee, emozioni e riflessioni utili ad interpretare la società attuale, oltre che ad orientare le nostre azioni“.
Benedetta Marietti, Direttrice del Festival ci conferma:”Il concetto di “futuro”, filo conduttore della XVI edizione è sempre stato importante e necessario per la mente umana, ma assume particolare significato in un epoca come la nostra. Come sosteneva Abraham Lincoln, “il modo migliore per predire il tuo futuro è crearlo”. Un futuro sempre più umano, più giusto, più bello“.
Partecipa a queste enunciazioni Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria.
Tra gli artisti più attesi il grande cantante Jovanotti, che interverrà domenica 1 settembre, alle 21,15 sul palco di Piazza d’Armi Fortezza per L’invenzione del Futuro. Jovanotti nel corso di trent’anni ha continuato a trasformarsi anticipando sempre mode e tendenze.
Con Jovanotti ci sarà anche Paolo Giordano, laureato in fisica teorica, è autore di quattro romanzi: La solitudine dei numeri primi (Mondadori 2008 Premio Strega e Premio Campiello Opera Prima). Il Corpo Umano (Mondadori 2012). Il Nero e l’argento (Einaudi, 2014) e Divorare il cielo (Einaudi, 2018). Per Giordano: “Non esiste invenzione che non sia anche il frutto delle visioni che altri hanno avuto prima di noi. Ogni creazione nuova è il prodotto complesso delle intuizioni che l’hanno preceduta“.
Gli incontri hanno una durata di 60 minuti. Alcuni eventi della sezione bambini e ragazzi durano 90 e 120 minuti. Gli eventi della sezione ApprofonditaMente e didatticamente durano circa 120 minuti. Si tratta di un workshop a numero chiuso, rivolto a insegnanti, educatori, operatori in campo sociale e culturale e a studenti universitari. L’obiettivo è di proporre idee e attività legate alla formazione di bambini e ragazzi.
Venerdì 30 agosto, alle ore 21,15, al Teatro degli Impavidi, Beatrice Venezi e Gioele Dix interpretano Il tempo che non c’è. Spesso quando si esce da un teatro o da una sala concerti ci si rende conto che il tempo è volato. La musica, il teatro e la letteratura vivono del tempo e nel tempo, ma sanno rovesciarne la percezione convenzionale e ce lo fanno sentire nella sua vertiginosa e soggettiva profondità. Insieme ai Solisti di Milano Classica, Beatrice e Gioele confronteranno i loro artisti più amati e proveranno a immaginare un futuro per il loro mestiere.
Beatrice Venezi bella e con una classe innata è nata a Lucca nel 1990 ed è fra i più giovani direttori d’orchestra donna d’Europa. Dirige infatti la nuova Orchestra Scarlatti di Napoli. Ha diretto orchestre in tutto il mondo. Ha scritto Allegro con fuoco. Innamorarsi della musica classica (Utet, 2019).
Gioele Dix, attore, autore e regista, inizia nel teatro con maestri come Franco Parenti e Sergio Fantoni. Diventa poi un comico anche televisivo di grande successo. In Quando tutto questo sarà finito (Mondadori 2014) ha narrato della sua famiglia perseguitata dalle leggi razziali. Nel 2018 ha pubblicato Dix Libris, la mia storia sentimentale della letteratura (Rai Libri).
Un altra sezione importante del Festival della Mente è poi La razza e la lingua: il futuro che (non) ci aspetta. Andrea Moro, professore di Linguistica generale alla Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia dimostra che le regole del linguaggio non sono convenzioni arbitrarie, ma sono legate all’architettura neurobiologica del cervello. Afferma Moro: “Non esistono quindi lingue migliori di altre, lingue musicali o lingue stonate, né l’essere umano vede il mondo diverso a seconda della lingua che parla, come se essa fosse un filtro per i sensi e i ragionamenti. Nel futuro, potremo essere vittime di un’operazione eulinguistica, una nuova lingua artificiale?“
Altro appuntamento è con Architettura Open Source, sabato 31 agosto, alle 17.00 Canale Lunense con Carlo Ratti, architetto e ingegnere che insegna al MIT di Boston, dove dirige il Senseable City Laboratory, ed è fondatore dello Studio internazionale di design e innovazione Carlo Ratti. I suoi lavori sono stati esposti alla Biennale di Venezia, al Design Museum di Barcellona, al Science Museum di Londra e al MoMa di New York. il modo di progettare e costruire case e città è spesso avvenuto grazie a collaborazioni e creatività, ovvero idee sviluppate dal basso più che imposte dall’alto.
Oggi sta avvenendo una rivoluzione nel campo dell’architettura e del design ancora più forte grazie appunto ai movimenti Open Source e ai nuovi modelli di partecipazione in rete.
Programmazione e informazioni generali: Festival della Mente