Di Giuseppe Bellina
Ancora un giorno per potersi gustare l’impresa degli astronauti americani che nel 1969 posero i loro calzari sulla superficie lunare. Il film Apollo 11 resterà nelle sale fino a stasera, 11 Settembre.
Il film documentario realizzato da Douglas Miller è stato montato con filmati dell’epoca, originali e girati su pellicola da 70 mm ad alta definizione. Le immagini, molte delle quali inedite, sono nitide e perfette come appena registrate. Il film documentario si attiene strettamente ai fatti della missione Apollo 11 senza aggiunte postume o sovrapposizioni temporali: è in tutto e per tutto un documentario, con filmati che sono tornati alla luce di recente.
Apollo 11 ripropone l’impresa americana della NASA in tutte le sue fasi, l’organizzazione, la preparazione al lancio, il viaggio spaziale, l’allunaggio e la passeggiata lunare degli astronauti, il rientro sulla Terra e l’ammaraggio con il recupero dei piloti.
Armstrong, Aldrin e Collins sono ripresi dalle telecamere di bordo; i tre, dopo essersi lasciati alle spalle il razzo vettore Saturn V, con Columbia, il veicolo spaziale Apollo, e Eagle, il modulo lunare, compiono l’impresa storica. Impresa dove, tecnologia, organizzazione e progettazione toccano un nuovo apice nella storia dell’uomo.
All’inizio del film, dove vengono proposte le immagini delle prove che precedono la partenza, per alcuni secondi si intravede anche l’artefice principale dell’impresa, il responsabile del team progettista del missile, Wernher Von Braun, lo scienziato tedesco che gli americani avevano fortemente voluto in America al termine del secondo conflitto mondiale. L’ingegnere tedesco, ormai da tempo stabilitosi negli Stati Uniti, aveva alle spalle anni di studi e di ricerche effettuate nella base segreta sull’isola di Peenemunde, in Germania, nel land del Meclemburgo-Pomerania. In questa installazione della Wehrmacht Von Braun compì i primi studi partendo dal razzo a propulsione solida e proseguendo poi nella missilistica più sofisticata con le V2 che colpiranno la città di Londra.
Al di là di questa nota storica resta l’impresa della missione Apollo 11, magistralmente organizzata dagli americani, dove competenze tecniche e organizzative trovarono un connubio perfetto e la riuscita della missione ne è la prova concreta.
Il filmato lascia intravedere diversi personaggi della politica americana: Kissinger sorridente, il discorso di Nixon, ma soprattutto il messaggio di pace che gli astronauti leggono durante la permanenza sulla Luna. Gli appassionati riconosceranno altri personaggi come Gene Kranz, il direttore della missione, Deke Slayton, il capo degli astronauti, Jim Lovell, che sarà il comandante della sfortunata missione Apollo 13.
Miller, regista esperto in documentari, ha montato questo film con maestria e precisione, fornendo informazioni e immagini che ripercorrono tutta la missione spaziale, dal lancio al rientro, riuscendo a dare una sensazione quasi fisica dell’allunaggio, nel quale Armstrong pilotò manualmente durante il momento più critico.
Il documentario lascerà un buon ricordo nella storia della cinematografia, al di là del giudizio storico sulla missione Apollo 11: se questa sia stata eticamente corretta o se i costi della missione rispetto ai risultati, in termini scientifici e di prestigio, siano stati giustificabili.
Nello spettatore rimane l’immagine e, per chi c’era già, la nostalgia di una impresa straordinaria e di un momento storico che oggi appaiono irripetibili.