Di Judith Maffeis Sala
In mare non esistono i taxy. Roberto Saviano ha incontrato un paio di giorni fa, presso la Fondazione Forma per la Fotografia, a Milano, i suoi lettori e firmato le copie del suo nuovo libro In mare non esistono i taxy.
Ci siamo recati all’appuntamento, trovando un foltissimo pubblico, un’affluenza inaspettata per lo stesso scrittore. Vista la folla, Saviano non ha avuto oggettivamente il tempo per intrattenere i suo lettori, con cui ha comunque scambiato, piacevolmente, due chiacchiere, firmato autografi e scattato foto; fino a quando la fila non è finita.
Nel nuovo libro In mare non esistono i taxy, Saviano dialoga con la fotografia come testimonianza della realtà, intervistando grandi fotografi e analizzando il loro lavoro.
Questo libro vuole infatti essere una testimonianza. Porta le prove di quanto è accaduto e accade nel Mediterraneo, smonta la propaganda e le bugie sull’immigrazione, attraverso le parole e le immagini di chi ha visto, documentato, fotografato e aiutato. Le fotografie sono di: Marina Bacigalupo, Olmo Calvo, Lorenzo Meloni, Paolo Pellegrin, Alessandro Penso, Giulio Piscitelli, Moises Samani, Massimo Sestini, Carlos Spottorno.
Il libro è più che mai attuale. Negli ultimi giorni l’attenzione è stata infatti rivolta al caso “Sea Watch”, la cui Capitana, Carola Rackete, 31 anni, tedesca, che ha guidato navi rompighiaccio e partecipato a escursioni artiche; dopo due settimane di mare aperto, ha scelto la vita, tra giustizia e legalità, violando il Decreto Salvini per rispetto al Diritto del Mare e dell’Art. 10 della Costituzione Italiana.
La questione è dolorosamente pratica ma prioritaria. Carola ha infatti forzato il blocco ed è attraccata al Porto di Lampedusa, suscitando lo sdegno e la forte critica di Salvini, da Saviano definito il ministro della malavita, cosa per cui lo scrittore è stato querelato. Il caso Sea Watch si è comunque quasi risolto visto che il giudice non ha convalidato l’arresto della Capitana, in quanto, secondo la giurisprudenza, Carola non poteva agire diversamente.
Anche Saviano esegue una difesa d’ufficio: “Carola è una nuova partigiana che difende migranti e italiani”.
Roberto Saviano, breve biografia
Roberto Saviano, (classe 1979), utilizza la letteratura e il reportage per raccontare la realtà economica di territorio e di impresa della Camorra e della Criminalità organizzata in senso più generale. Comincia la sua carriere giornalistica nel 2002, scrivendo per riviste e quotidiani e per l’Osservatorio sulla Camorra del “Corriere del Mezzogiorno”.
Nel 2006 pubblica il romanzo ispirato a situazioni reali Gomorra, che lo costringe a vivere sotto scorta e spesso lontano dall’Italia, a causa delle minacce della malavita campana.
Nel 2011, l’Università degli Studi di Genova concede a Saviano la “Laurea Honoris Causa” in Giurisprudenza: “Per l’importante contributo alla lotta contro la criminalità e alla difesa del principio di legalità nel nostro paese”. Saviano dedica il Riconoscimento ai “Magistrati della Procura di Milano” che indagano sul “Ruby Gate”.
Dal 2014 è borsista a lungo termine (Long Term Visiting Fellows) all’Università di Princeton, dove insegna in un corso sui rapporti della Mafia con politica e imprese, intitolato Politica Economica e Crimine Organizzato (Economic Politics and Organized crime). Il programma tratta: “Le organizzazioni criminali e il loro ruolo politico e sociale, i rapporti tra mafia e giornalismo con la tecnica del Giornalismo Investigativo, la cultura e i simboli mafiosi, come i riti dell’ Ndrangheta, il traffico di cocaina e le storie di scrittori condannati a morte da Cartelli della droga nel mondo”.