Di Lucilla Continenza
“Finchè uomini respireranno o occhi potran vedere, queste parole vivranno, e daranno vita a te”. Shakespeare termina cosi il suo più famoso sonetto dedicato alla letteratura, ovvero il Sonetto 18.
Per molti studiosi, il Bardo di Stratford è colui che, attraverso la drammaturgia, è meglio riuscito a entrare nei meandri dell’animo umano, soffermandosi sulle sfumature, pregi e debolezze e analizzandole, trasformandole in cultura pop. Certo, perché Shakespeare nasce popolare e quindi era proprio al popolo che voleva parlare!
Grazie al “media” del teatro, il drammaturgo comunicava infatti messaggi tramite storie complesse, fantasiose o anche fantastiche di folletti e spiriti, re e regine, contadini e cortigiani, mercanti e mercenari. Tutti espedienti per andare più a fondo, talmente a fondo che Shakespeare è ancora Il drammaturgo per eccellenza e il più rappresentato o rivisitato dai teatri del mondo.
E quindi non poteva mancare, anche in Italia uno spazio dedicato all’opera del Bardo e al teatro Elisabettiano, ovvero Il Globe di Roma. Questo accade a Villa Borghese. Dal 21 giugno è infatti ripartita la XVI stagione del Silvano Toti Globe Theatre, il grande teatro di Shakespeare, che riprende il nome dal teatro fondato a Londra dal grande drammaturgo.
Lo spazio all’aperto è nato da un’idea di Gigi Proietti, e si avvale del patrocinio del Comune di Roma e della Fondazione Silvano Toti.
Il Globe di Roma
Il Globe ha raccolto negli anni una partecipazione di pubblico sempre più crescente, e dal 2018 è diventato parte del Sistema di Teatro Pubblico Plurarle, del teatro di Roma Capitale- Assessorato alla Crescita Culturale. Il teatro collabora pure con università e istituti superiori e grazie alla collaborazione con il Dipartimento di lingua e cultura inglese dell’Università di Roma Tre, nei prossimi mesi sarà pure disponibile un archivio sul Globe Theatre romano (fotografie, bozzetti, copioni, video). il Globe organizzerà poi, a partire da settembre, per i più giovani attività che verranno svolte all’interno del teatro. L’obiettivo è di creare un ponte tra la scuola e il mondo del lavoro. Il teatro diventa quindi fucina di parole e mezzo di comunicazione efficace per tutti i settori.
La struttura del teatro romano riprende filologicamente il Globe Theatre di Londra, fondato da Shakespeare, il più famoso teatro del periodo elisabettiano, nel quale vengono messe in scena ancora oggi fedelmente le opere del Bardo. Lo spazio di Villa Borghese è di forma circolare, e i palchi sono su tre livelli. Il Globe romano è fedele a quello londinese.
la stagione del Globe 2019: la classica stagione serale, gli appuntamenti del lunedì, e i pomeriggi del Globe
La stagione sarà ricca di titoli conosciuti e meno conosciuti del Bardo e del teatro elisabettiano e non mancherà la presenza dello stesso Gigi Proietti che reciterà al Globe in Edmun Kean di Raymond FitzSimmons (16/23/30 settembre). Si tratta di un monologo, ispirato alla vita di un grande attore dell’inizio dell’ottocento che interpretò le grandi opere di Shakespeare: Kean appunto. La vita di Kean fu una salita verso il successo e poi un’irrimediabile discesa. Un attore nel suo camerino si interroga sulle parole di Shakespeare che ha imparato e rappresentato. Un parallelismo tra le riflessioni del Bardo e la vita di un attore che lo ha interpretato amandolo.
Quest’anno il calendario si presenta molto articolata e vario. Il filo conduttore è sempre l’opera e lo stile di Shakespeare. Gli spettacoli varieranno da rivisitazioni dei classici di Shakespeare fino a testi ispirati alla poesia, all’analisi critica di un teatro, quello elisabettiano, che per qualità comunicativa è sempre attuale e padagogico.
La stagione è iniziata il 21 giugno con Shakespeare e Cervantes in Ghost Writer, per la regia di Stefano Reali. Si tratta di un incontro immaginario tra Cervantes e John Florio, da molti ritenuto il ghost writer di Shakespeare. Lo spettacolo verte su un confronto tra i due drammaturghi e la professione dello scrittore. Riflessione interessante, soprattutto sulla professione del ghost writer.
Lo spettacolo Le opere complete di William Shakespeare in 90 minuti di Long, Singer, Winfield interpretato e diretto dalla Bignami Shakespeare Company: Fabrizio Checcacci, Roberto Andrioli, Lorenzo Degl’Innocenti è andato in scena invece dal 26 al 28 giugno. Si tratta di una parodia divertente e veloce delle opere di Shakespeare in 90 minuti utilizzando diversi stili e tecniche interpretative.
Spettacoli ancora in calendario
Gli spettacoli ancora in calendario sono: Sogno di una notte di mezza estate, di Riccardo Cavallo. Si tratta di uno dei classici dei classici del Bardo. Realtà e fantasia si incrociano, ma i problemi amorosi sono sempre gli stessi. Titania, regina delle fate, dopo aver bevuto la pozione magica di Puck, si innamora perdutamente di Oberon che per magia ha la testa di un somaro. Quando Titania si risveglia dall’effetto della pozione magica, l’incanto amoroso svanisce. Si tratta di una metafora molto interessante. L’amore spesso non ci rende ciechi? Sogno sarà al Globe fino al 14 luglio.
La stagione continua con La bisbetica domata, per la regia di Loredana Scaramella. Parliamo di un altro dei classici del Bardo da non perdere e che sarà al Globe dal 19 luglio al 14 agosto. Si tratta di una divertente rappresentazione di una guerra tra generi, e di metateatro, inteso di teatro nel teatro e del rapporto dell’artista con il potere. L’artista può essere libero dalle lusinghe e dai giochi di potere?
Dal 7 al 25 agosto sarà la volta di Molto rumore per nulla, sempre per la regia di Loredana Scaramella. Parliamo di un racconto fantasioso sul potere della parola e su come anche un momento difficile possa trasformarsi in un’occasione di crescita. Non mancherà la rappresentazione di Riccardo III per la regia di Marco Carniti, dal 30 agosto al 15 settembre. Il potere è sempre al centro dell’opera e Riccardo non è certo un cuor di leone. “Il mio regno per un cavallo!” come non ricordare questa frase chiave dell’opera di Shakespeare!
Altre due opere importanti sono in programmazione: Giulio Cesare dal 20 settembre al 6 ottobre, per la regia e la rivisitazione di Daniele Salvo e Romeo and Juliet, dall’8 al 13 ottobre, in lingua inglese, della Bedouin Shakespeare Company con la regia di Chris Pickles.
Shakespeare: lunedì al Globe e i pomeriggi del Globe
I lunedì del Globe saranno dedicati a spettacoli particolari come William and Elisabeth, per la regia di Melania Giglio, in scena l’8, il 22 e il 29 luglio. Le opere complete di Shakespeare in 90 minuti, di cui abbiamo già parlato, il 15 luglio, il 12-19 agosto e infine William’s Stars (Coro città di Roma) in scena il 9 settembre.
Durante i pomeriggi al Globe si potrà assistere sempre a William and Elisabeth il 5,6,7 luglio, il 31 agosto, il 13,14,27, 28 settembre alle 18.30. il 1, 15. 29 settembre lo spettacolo andrà in scena alle 16.00. Altra rappresentazione pomeridiana è Playng Shakespeare per la regia di Loredana Scaramella, in scena il 12,13,14 luglio e il 2,3,4,23,24,25, agosto e il 6,7 settembre, il 4,5 ottobre alle 18.30. L’8 settembre e il 6 ottobre sarà rappresentato alle 16.00. Ultimo spettacolo in calendario è Sonetti d’amore Viaggio tra i più bei versi di William Shakespeare per la regia di Melania Giglio: 20, 21, 26, 27, 28 Luglio – 21 Settembre ore 18,30 – 22 Settembre alle 16.00.
Insomma non si può dire che quest’estate Shakespeare non lasci ancora il suo segno nella nostra cara Capitale. Al Bardo sempre auguriamo vita eterna.
Per informazioni e prenotazioni: https://www.globetheatreroma.com