Di Lucilla Continenza
Paolo Conte canterebbe “Sotto le stelle del jazz”. Cibo, vino e soprattutto jazz, cosa c’è di meglio per trascorrere un momento indimenticabile e di reale godimento, in uno spazio suggestivo?
Sono tre ingredienti assolutamente infallibili; ambrosia per il palato e per la mente. E’ proprio con l’intento di creare una piacevole atmosfera, e soprattutto di far conoscere la musica che ha unito i popoli, che il teatro Franco Parenti di Milano ha organizzato “Tastin’ Jazz, racconti di musica tra cibo e vino”. Si tratta di 5 appuntamenti che ripercorrono alcuni momenti importanti della musica jazz e dove si potrà mangiare e bere del buon vino.
Le serate saranno presentate da Gianni Gualberto Morelenbaum, famoso critico musicale, e appassionato di cucina, che cucinerà lui stesso per gli intervenuti. L’evento è a cura dell’Associazione Pier Lombardo. Gli incontri si terranno nella suggestiva sala Palazzina dei Bagni Misteriosi del Franco Parenti, dal 7 maggio, tutti i martedì, fino al 14 giugno; dalle 20.00 alle 22.00.
Cibo e “convivio” per Morelenbaum:
Spiega Morelenbaum per far capire meglio l’importanza dell’incontro tra cibo, vino e musica: “Sosteneva Cicerone che “Il piacere dei banchetti non si deve misurare dalle squisitezze delle portate, ma dalla compagnia degli amici e dai loro discorsi.” Ci si trova perciò fra amici e conoscenti per parlare di musica in modo non paludato, ma serio. Non delle lezioni ma degli incontri, questa volta dedicati al jazz, un linguaggio musicale che ha cambiato e influenzato tutto il Novecento e oltre, fino ai nostri giorni, ma che ancora suscita interrogativi e del quale si sa poco, aldilà di una narrazione spesso falsata e imbolsita.
In cinque appuntamenti, dunque, si cercherà di spiegare il successo di una musica che ci è ben più vicina di come spesso venga veicolata e illustrata, che ha saputo e sa rispondere a molti dei nostri interrogativi, che ha sempre anticipato i tempi e continua a farlo. Cercheremo di scoprirne assieme la bellezza, la ricchezza e la complessità: arriveremo così a svelare, incontro dopo incontro, anche un nostro ritratto, e un ritratto del nostro mondo e dei nostri tempi, un mosaico fatto di migliaia e migliaia di tessere in cui si celano popoli, tradizioni, culture, incroci, connubi, sincretismi”
Tutti gli appuntamenti di Tastin’ Jazz
Tastin’ Jazz parte il 7 maggio con Perché il jazz: la musica che è nata oggi o forse domani. La serata riflette sugli albori del jazz e sul periodo e sul perché si diffonde. La nascita della musica Jazz viene infatti fatta risalire al 1917 a New Orleans, in Florida, o forse nei Caraibi, o forse fra i siciliani d’America. Non esiste un collocazione precisa. Quando si sente parlare di jazz si pensa che si tratti di musica di nicchia, che forse oggi parla a pochi. Durante la serata sarà invece spiegato come il jazz sia invece un genere musicale che ha sempre parlato a tutti sia nel passato che nel presente.
Il 14 maggio la serata tratterà del grande interprete del Jazz: Louis Armstrong per poi affrontare altre tendenze. Il titolo dell’evento è Il Bello, il Brutto e …. Il jazz: dalla voce di Louis Armstrong al ribaltamento delle regole. Il jazz nasce per comunicare dei messaggi di una subcultura e usa diversi materiali per esprimere al meglio la sua anima, ma è un genere che non resta statico, anzi si modifica. E’ quindi musica che stupisce sempre.
Il 21 maggio la serata si farà più riflessiva. Il titolo è Con il jazz si balla o si pensa? Arte o intrattenimento? O…. arte e intrattenimento? Il jazz non fa godere solamente ascoltandolo, ma pure ballandolo e soprattutto crea uno spirito “identitario”che influenza molti letterati. Il jazz è anche simbolo di liberazione di una classe sociale oppressa, ed è stato per molto tempo discriminato e ignorato dai grandi palchi. Il jazz è un simbolo di unità che non riguarda solo gli Stati Uniti, ma tutte le culture e le tradizioni.
Il quarto appuntamento sarà il 28 maggio. Il titolo della serata è : Fra Jelly Roll Morton e Charles Mingus: il jazz, ritratto del Novecento. Il jazz parla a tutti ma non tradisce le sue origini. Dal momento della nascita della corrente be bop in poi il jazz diventa argomento per intellettuali anche se continua a parlare di diversità e di uguaglianza tra gli uomini. Il jazz diventa a tutti gli effetti una musica del popolo.
Nell’ultimo appuntamento, per concludere in bellezza, il 4 giugno, si affronterà il tema del jazz contemporaneo: Dopo John Coltrane e Ornette Coleman: il jazz nel XXI secolo . L’incontro verte sul possibile futuro del jazz. Siamo in una fase di forte globalizzazione dove la cultura, nel senso antropologico del termine, si sta via, via omologando e il jazz questo in un certo senso è stato pioniere. La domanda è: ” Il jazz cambierà la sua identità o continuerà a essere simbolo del mondo che ha sempre voluto rappresentare?”.
I biglietti per la singola serata costano 25 euro, un carnet per 2 serate 40 euro.
Per informazioni e prenotazioni: www.teatrofrancoparenti.it