Di Caterina Mortillaro
Molti, pensando a Praga, ne hanno una visione limitata. La città magica di Rodolfo II, coi suoi alchimisti e astronomi-astrologi; l’oscuro scenario su cui si muoveva il golem; la patria di Mucha, il meraviglioso pittore dell’Art Nouveau. Praga, come spero di dimostrare nei miei prossimi articoli, è molto di più. Un giorno d’inverno, passeggiando per le sue strade, mi è venuto spontaneo paragonarla a una donna con molti abiti indosso. Sotto ogni strato se ne svela un altro, ma non si giunge mai a spogliarla del tutto. Anche perché lei è tutte quelle anime in una.
La Galleria Nazionale di Praga (NGP, Národní galerie v Praze) ne è una dimostrazione. Fondata nel 1796, è una delle gallerie d’arte pubbliche più antiche del mondo e uno dei più grandi musei dell’Europa centrale. Dislocata in più punti della città, possiede la più grande collezione d’arte della Repubblica Ceca e presenta capolavori dell’arte ceca e internazionale in mostre permanenti e temporanee.
Il sito più grande, da cui voglio partire, è il Veletržní Palác, a Praga 7, dedicato all’arte moderna e contemporanea. Si tratta di un edificio molto ampio con quattro piani, che ospitava un padiglione fieristico. All’ultimo si trova un’esposizione permanente che riguarda il cosiddetto secolo lungo. Quest’area esplora i rapporti tra arte ceca e arte mondiale dal 1796 al 1918.
Personalmente, ho impiegato tre ore per gustarmela. Ogni opera, infatti, era una sorpresa.
Il secolo lungo: dal 1796 al 1918
La mostra, dedicata al cosiddetto secolo lungo, comprende opere realizzate tra il 1796 e il 1918. Solitamente con questa espressione s’intende il periodo dal 1789 data della Rivoluzione Francese al 1918, la fine della Prima guerra mondiale. In questo caso si è scelto il 1796 perché segna la nascita della Società degli Amici Patrioti, il 5 febbraio a Praga. Le loro attività favorirono lo sviluppo dell’arte nelle terre ceche. Fondarono, per esempio, l’Accademia di Belle Arti e la Galleria di Pittura. Nel 1902, Francesco Giuseppe fondò la Galleria Moderna, le cui acquisizioni furono di fondamentale importanza. Ad esse si unirono quelle del neonato stato cecoslovacco nel 1923.
A differenza di altre mostre permanenti presso la NGP, le opere d’arte esposte non includono prestiti da altri musei. Ciò che vedete è quanto la galleria ha accumulato nel corso della sua storia lunga più di 220 anni.
La selezione comprende più di 450 opere di 150 artisti in tre capitoli principali: Uomo, il Mondo e Idee. Si tratta sia di quadri che di sculture. Non stupisce, quindi, che sia stato necessario tanto tempo per visitarla.
Arte ceca e arte internazionale alla NGP
Ciò che colpisce di più è l’accostamento, che può apparire casuale, di artisti di diverse generazioni e correnti artistiche. La divisione tematica della mostra ha permesso di suddividerla in molti piccoli sottogruppi di opere d’arte che rappresentano sezioni indipendenti. Vanno da autoritratti, ritratti familiari e ufficiali a dipinti di caffè, vivaci viali di città, paesaggi primaverili, laghi di montagna o opere d’arte con temi religiosi o mitologici.
L’accostamento di autori cechi e autori internazionali è particolarmente interessante per chi, come me, non conosceva i primi (a eccezione di un numero esiguo). Emerge, infatti, come Praga e le terre ceche, pur avendo perso via via il loro ruolo di centro dell’impero asburgico a favore di Vienna, siano rimaste un luogo vivace, dal quale sono emersi talenti che nulla hanno da invidiare a quelli più noti di altre nazioni.
Troviamo, per esempio, fianco a fianco, Antonio Canova, Pablo Picasso, col suo autoritratto (1907), Gustav Klimt, con la Vergine (1913), Edvard Munch, solo per menzionarne alcuni. Accanto ad essi le opere meravigliose di Luděk Marold, come Il mercato delle uova di Praga (1888); quelle di Josef Mánes, considerato il fondatore della pittura nazionale ceca, nonché autore delle parti dipinte dell’orologio astronomico di Praga. E poi ancora František Kupka, uno dei maggiori esponenti della pittura astratta e dell’orfismo, Bohumil Kubišta, e tantissimi altri.
Particolarmente interessante è la modalità con cui questi pittori e scultori hanno reinterpretato le suggestioni della loro epoca. Man mano che ci si avvicina al volgere del secolo, si nota un approccio davvero particolare con l’arte e con la vita. In molti casi emergono i legami col mondo dell’esoterismo, vivacissimo a Praga in quell’epoca.
https://www.ngprague.cz/en/event/406/1796-1918-art-of-the-long-century