di Caterina Mortillaro
Con l’avvento della stampa digitale, la parola cromolitografia è caduta completamente in disuso, come anche questa tecnica di stampa a colori.
Il Museum of Decorative Arts di Praga ospita al suo interno, oltre alle due mostre permanenti sul vetro artistico e sulla storia delle arti grafiche praghesi, una mostra temporanea proprio su quest’arte che ormai appartiene al passato. La mostra dal titolo Between Kitch and High Art offre un’ampia gamma di opere appartenenti soprattutto alla seconda metà dell’Ottocento.
La cromolitografia: una tecnica innovativa
Come funziona una cromolitografia? Come suggerisce la parola, si utilizza una matrice di pietra (lithos in greco) sulla quale si disegnano figure con una particolare matita grassa. Trattata con una speciale soluzione acida, viene poi inchiostrata con un inchiostro a base oleosa. L’immagine passa sul foglio attraverso rulli di caucciù o pelle.
Inizialmente le litografie erano solo in bianco e nero. Poi, però, tramite la sovrapposizione di colori differenti e l’uso di diverse lastre per ogni colore, si sono ottenute immagini policrome. L’effetto è straordinario. Solo con una lente d’ingrandimento, fornita per questo scopo dai curatori della mostra, si nota che i colori formano minuscoli puntini che, per certi versi, ricordano i pixel odierni.
La difficoltà sta nel fare combaciare perfettamente le varie inchiostrazioni, tenendo conto della naturale dilatazione del foglio.
La fortuna della cromolitografia
Questo metodo di stampa rivoluzionario permise di realizzare, in numerosissime copie, immagini utilizzate per ogni scopo. Si va dai manifesti pubblicitari alle locandine di eventi, alle scatole di biscotti e cioccolatini, cartoline e figurine. Molti sono i calendari, che diventano oggetti d’arte, nei quali la parte scritta diventa secondaria. Da non dimenticare anche le etichette.
Con questo metodo vengono stampati inoltre libri per bambini e cartelloni didattici, che stimolano, con le loro immagini colorate, la creatività e l’apprendimento.
Oggetti di poco valore e senza una reale utilità, vengono acquistati solo per via delle belle immagini su di essi. E il loro stile viene copiato anche nelle decorazioni di porcellane, latte di biscotti, contenitori vari.
Divertentissimi, poi, gli album con le figure da ritagliare e vestire. O le cartoline “pop-up”.
Cromolitografia, pubblicità e arte
La mostra offre molti esempi dei vari tipi di litografie, ma di certo i più affascinanti sono i cartelloni pubblicitari.
Dopo il successo dell’illustratore ceco Alfons Mucha, il maestro dell‘art nouveau, molti altri ne imitarono lo stile. Le città, compresa Praga, dove Mucha finì i suoi giorni, si tappezzano di immagini coloratissime. Mentre alcune sfiorano il kitsch, come suggerisce il titolo della mostra, altre sono vere e proprie opere d’arte. Infatti, troviamo alla mostra alcune cromolitografie di Gustav Klimt. Purtroppo, però, non sempre è stato tramandato il nome dell’artista.
Queste immagini sono preziose non solo per il loro valore artistico, ma anche per studiare l’evoluzione del costume e del ruolo della pubblicità nel tempo. I contenuti presentano stereotipi, che ci raccontano un’epoca.
I vetri artistici
Come dicevo, al Museum of Decorative Arts di Praga, c’è anche una mostra permanente sui vetri artistici boemi. I cristalli di Boemia sono molto famosi. La città è piena di negozietti che ne vendono varie versioni ai turisti, dalla più economica alla vera e propria opera d’arte. Il museo, tuttavia, ne propone di particolarissimi. Purtroppo, la collezione si è assottigliata perché (sembra incredibile) molti si sono frantumati durante il trasporto quando sono stati prestati ad altri siti.
L’archivio della scuola di arti grafiche
Da ultimo è presente una permanente della scuola di arti grafiche. Qui, oltre a vari documenti, si possono ammirare numerosi cartelloni e locandine che mostrano l’evolversi del gusto nelle terre ceche e che, per certi versi, possono considerarsi un proseguimento ideale della mostra sulla cromolitografia.
Informazioni pratiche
Il museo si trova a 17.listopadu Street No.2, a Praga 1, proprio di fronte al Rudolfinum, a pochi passi dal Ponte Carlo.
La mostra sulle cromolitografie si protrarrà fino al 5 settembre 2021, per cui, con la riapertura della Repubblica Ceca al turismo, potrete inserirla nel vostro itinerario. Il biglietto da 150 corone (poco più di 5 euro), inoltre, vi permetterà di visitare il museo cubista e altri siti.